domenica 28 agosto 2011

notturne**

di spalle sono
spalle larghe, scapole sporgenti.
spigoli stretti, sempre più stretti
e più degli avanzi
lì non c'è niente,
solo i resti ci trovi. quello che siamo in fondo.
quando mi hai toccato
quando ti ho sentito
era caldo come lo eri tu,
in un abbraccio banale,
in esplosione
una mattina d'estate



così vuota come sono, posso solo
rubare, solo posso ossessionarmi.
talmente piena da essere autosufficiente,
come se -io- potessi bastare a me stessa.
in orizzonatale potrei.
e nessuna paura del rifiuto.







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